Analisi del Linguaggio dei Token Visivi
Analyzing The Language of Visual Tokens
November 7, 2024
Autori: David M. Chan, Rodolfo Corona, Joonyong Park, Cheol Jun Cho, Yutong Bai, Trevor Darrell
cs.AI
Abstract
Con l'introduzione di modelli basati su transformer per compiti di visione e linguaggio, come LLaVA e Chameleon, si è rinnovato l'interesse per la rappresentazione tokenizzata discreta delle immagini. Questi modelli trattano spesso le patch di immagini come token discreti, analogamente alle parole nel linguaggio naturale, apprendendo allineamenti congiunti tra linguaggio visivo e linguaggio umano. Tuttavia, si sa poco sul comportamento statistico di questi linguaggi visivi - se seguono distribuzioni di frequenza, strutture grammaticali o topologie simili a quelle dei linguaggi naturali. In questo articolo, adottiamo un approccio centrato sul linguaggio naturale per analizzare i linguaggi visivi discreti e scopriamo sorprendenti somiglianze e differenze fondamentali. Dimostriamo che, sebbene i linguaggi visivi aderiscano a distribuzioni zipfiane, una maggiore innovazione dei token determina un'entropia più elevata e una minore compressione, con token che rappresentano prevalentemente parti di oggetti, indicando una granularità intermedia. Mostriamo inoltre che i linguaggi visivi mancano di strutture grammaticali coese, portando a una perplessità più elevata e a un'organizzazione gerarchica più debole rispetto ai linguaggi naturali. Infine, dimostriamo che, sebbene i modelli di visione si allineino più strettamente ai linguaggi naturali rispetto ad altri modelli, questo allineamento rimane significativamente più debole della coesione riscontrata all'interno dei linguaggi naturali. Attraverso questi esperimenti, dimostriamo come la comprensione delle proprietà statistiche dei linguaggi visivi discreti possa guidare la progettazione di modelli di computer vision più efficaci.
English
With the introduction of transformer-based models for vision and language
tasks, such as LLaVA and Chameleon, there has been renewed interest in the
discrete tokenized representation of images. These models often treat image
patches as discrete tokens, analogous to words in natural language, learning
joint alignments between visual and human languages. However, little is known
about the statistical behavior of these visual languages - whether they follow
similar frequency distributions, grammatical structures, or topologies as
natural languages. In this paper, we take a natural-language-centric approach
to analyzing discrete visual languages and uncover striking similarities and
fundamental differences. We demonstrate that, although visual languages adhere
to Zipfian distributions, higher token innovation drives greater entropy and
lower compression, with tokens predominantly representing object parts,
indicating intermediate granularity. We also show that visual languages lack
cohesive grammatical structures, leading to higher perplexity and weaker
hierarchical organization compared to natural languages. Finally, we
demonstrate that, while vision models align more closely with natural languages
than other models, this alignment remains significantly weaker than the
cohesion found within natural languages. Through these experiments, we
demonstrate how understanding the statistical properties of discrete visual
languages can inform the design of more effective computer vision models.